LA DOLCE VITA

 

Quando a Tripoli nel 1963 venne proiettato il film di Federico Felini , La dolce Vita, noi giovani  “leoni” tripolini non fummo particolarmente invidiosi né desiderosi di poter occupare i ruoli  dei diversi  personaggi… anche perché … non era neanche il caso di farsi illusioni!

Il film piacque moltissimo. Personalmente lo vidi due volte e mi resi conto che quella vita spensierata, gaia, con lo sfrenato desiderio di divertirsi ( a parte la brutta e drammatica vicenda dell’omicidio-suicidio), la stavamo vivendo anche noi, ovviamente nel “nostro piccolo” e facendo le dovute necessarie proporzioni.

Anche per noi le privazioni del dopoguerra erano ormai tristi ricordi lontani e grande era il desiderio di recuperare il tempo perduto. Lo sfrenato desiderio di godere la vita, in quegli anni, era ovviamente favorivo, in Italia dal boom economico e, per noi in Libia, non solo dal boom petrolifero ma anche dalla benevolenza e dalla magnanimità dei nostri  genitori.

Ci lanciammo quindi nella dolce vita e ricordarla adesso sotto il peso degli anni, non mi sembra “dolce” ma “dolcissima”. Nessuno di noi era giornalista o paparazzo, né si poteva paragonare  il Caracalla’sai nights nostrani, né la celebre Via  Veneto al nostro Corso Vittorio. E ai celebri caffé all’aperto  dell’altrettanto celebre via romana, potevamo solo contrapporre … la latteria Girus , la Triestina, la gelateria Bascetta tutte modeste, anche se mitiche per tutti noi. Ma andò egregiamente bene lo stesso.

Già alla fine degli anni  cinquanta la presenza di un gran numero di belle ragazze, in maggioranza di lingua inglese, giunte in Libia  per lavoro, sole e soprattutto abituate ad una vita indipendente, spensierata e disinibita, agevolò il compito a noi ventenni timidi e impacciati. Nessuno snobbava la gioventù locale anzi vorrei sottolineare , e mi piace farlo, che a Tripoli c’erano bellissime ragazze, ma si dice “…l’erba del vicino …” ma altro che erba, qui si trattava del grande fascino della straniera.  

Del resto nel film, al Marcello nazionale, era per caso mancata la compagnia delle super bellezze romane? Certamente no! Però era corso dietro all’Anitona svedese.

Terminato il lavoro, alle bellezze d’oltremare sole e senza amici non rimaneva altro che rintanarsi a casa con il conforto, nonché benefico  valore, della lettura di un buon libro. Spettava a noi allontanare dal quel grigiore senza peraltro biasimare il loro lodevole desiderio di cultura. E’ stata una forma di … disinteressato volontariato e di spontaneo altruismo.

L’unica difficoltà fu perfezionare le nozioni di inglese imparate a scuola perché poi ci buttammo a capofitto in una vita allegra e divertentissima, agevolati dalla presenza di molti locali quali Mocambo Golden Drago , Sul El Muscir, Underwater club, Shooting and Fishing club . Bowlarena, una serie di ottimi ristoranti, il dancing la sirenetta , simpatico locale sotto il lungomare dove si esibiva il mio amico Nando Fiorentino.In certe occasioni anche l’ingiustamente snobbato Circolo Italia, fece la sua parte. Una menzione particolare merita l’Hotel Uaddan. Con la gestione Ngà. L’Uaddan diventò non solo il più bel locale del Nord Africa ma l’unico nel suo genere! Nella moderna sala, le migliori pellicole e rappresentazioni di famose compagnie di prosa. Ci non voleva tentare la fortuna al Casinò o al meno costoso Bingo del giovedì sera, poteva passare le serate al ristorante allietate da musica da ballo spesso nobilitate da esibizioni di famose vedettes internazionali delle spettacolo.<La città si arricchì inoltre di moderne, tecnicamente all’avanguardia, sale cinematografiche. Fra queste ricordo il cinema  Lux.

Ma oltre alle scorribande nei locali notturni, partecipavamo ai meno frenetici parties. Quelli più importanti venivano organizzati a casa di amici dove alcune mamma progressiste abbandonavano  discretamente il campo  lasciando però sullo stesso campo manicaretti molto più buoni di quelli serviti nelle sale da ballo  o dei clubs Per stare ai tempi, anche se a malincuore, abbandonammo anche i lenti. Cioè quei balli che potevano anche durante un’ora ma durante i quali nessuno si spostava dalla  mattonella  occupata all’inizio e che riguardavano i …con te, con te, che sei la mia passione, io ballo,…i balli del mattone… Negli altri casi c’era il boogie  woogie e il meraviglioso rock’n’roll di Re Elvis Poi lanciato dal West side story , da Chubbi Checker con Let’s twist again r da Pat Boone  con Speedy Gonzales   arrivò il twist. In Italia ci pensarono Mina con Celentano fino a quando Edoardo Vianello invitò tutti   a guardarlo come dondolava. Poi l’hully gully dei “Watussi”sempre di Vianello il surf del “datemi un martello”  di Rita Pavone, lo shake lanciato da Caterina Caselli e consacrato nel Piper della Patty Bravo contemporaneamente al “geghegè” della già nominata grande Rita. Tutti ritmi allegri, veloci. Veri inni alla vita. Si ballava dappertutto, c’era solo l’imbarazzo della scelta.

Chi si ricorda il cameriere cinese dell’Underwater club? Riconoscente delle nostre mance, ci serviva le migliori bottiglie di spumante, fredde al punto giusto. Poi quando a mezzanotte le bollicine iniziavano a far effetto, tutti a fare il bagno in piscina.  Nel periodo estivo, tutti al Lido, dove, oltre ai bagni in acque limpidissime, la sera si poteva ascoltare l’orchestrina che suonava i motivi più in voga.. Gli amici sub  ci procuravano ottimi pesci, una vera delizia del palato. Mai più gustati negli ultimi quarant’anni. Qualcuno più abile ma anche più coraggioso, pescava in notturna.  Munito di grosse lampade subacquee si avventurava in acque profonde e ritornava con grosse cernie  che spesso venivano cotte direttamente sulla spiaggia o nella cabina di chi era attrezzato allo scopo.Poi a Giorgimpopoli, a Gargaresc,ai bagni sulfurei, all’esclusivo beach club e grandi tavolate al ristorante Piemontese beach gestito dal sig. Mariscotti, purtroppo deceduto recentemente a Udine. Gite culturali a Leptis Magna e a Sabratha e più preferite gite culinarie con grandi scampagnate nelle aziende agricole di amici nei dintorni.

Macchine sportive e macchinone americane. L’uso di quest’ultima presupponeva la presenza di numerosi distributori lungo il percorso. Quando per necessità o per attirare l’attenzione delle ragazze, si frenava di colpo, dette macchinone rigorosamente decappottabili “molleggiavano” per alcuni minuti sugli ammortizzatori. E, alla partenza, obbligatorie le sgommate con sterzate  contemporanee che facevano inclinare  l’auto da un lato prima di schizzare veloci.

Ma il mio sogno più grande era quello di avere o almeno di poter guidare la mitica MG spider 1500  decappottabile tassativamente rossa, desiderio condiviso da tutti i giovani negli anni cinquanta-sessanta. Poi finalmente il grande sogno divenne realtà. Un giovane inglese in partenza, mi vendette la sua MG. Non ricordo il prezzo ma sono sicuro di avere accettato quanto chiese senza iniziare una contrattazione che avrebbe posticipato, anche se solo di qualche minuto, il mio primo giro della chiave di avviamento. Grande il disappunto quando purtroppo mi dovetti separare dal mio spider rosso non avendo ottenuto il permesso di portarmelo in Italia in occasione del forzato rimpatrio. Dispiacere attutito soltanto quando sono riuscita ad acquistarne un’altra uguale e che posseggo tuttora. E guardandola mi ritorna in mente il passato. I ricordi più belli della mia giovinezza.

Ritornando alla dolce vita ricordo, per gli appassionati , grandi battute di caccia. In queste niente ragazze. Anzi non glielo dicevamo neppure per non sentirci addosso una loro disapprovazione. Che adesso condivido ma che allora…….

Per tutti, grande serate abbinate all’elezione della Miss di turno. In molte occasioni quando le votazioni erano effettuate dal pubblico anziché da una giuria, eravamo noi votanti, i più corteggiati.

E tante altre cose che ricordare anziché farmi piacere, mi mettono una gran malinconia.

Devo riporre in fretta la penna. Sto mettendo in ordine le ricette per andare in farmacia. La vita è ancora semi-dolce, grazie a Dio, ma è piena di acciacchi.

 

da giornale “Oasi”                                                        

   

 

 
 
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